AICC Cuneo

Home » Bra

Category Archives: Bra

Antigone di Sofocle

I Laboratori artistici, teatrali e coreutici del Liceo “Giolitti-Gandino” di Bra presentano
“Antigone” di Sofocle
mercoledì 8 giugno · 21.00 – 23.00
Teatro Politeama – Bra

Personaggi e interpreti

Antigone BIANCAMARIA TARDITI
Ismene ILARIA ERCOLE
Creonte SIMONE FAVALE
Emone RICCARDO BELLATALLA
Tiresia ALBERTO MUNFULETTO
Araldo ELENA SERRA
Guardia ISABELLA IERARDI

Coro

RICCARDO BELLATALLA
ANITA BRUNO
TERESA CONCAS
SHARON DI DIO
CHIARA DI STEFANO
GIULIA GHIGLIONE
CECILIA GIORDANO
GAIA LAUDANI
ALBERTO MUNFULETTO
GLORIA PANERO
JESSICA SURACE
FIAMMETTA VOLPE

Corpo di ballo

Alice Astegiano, Celeste Bagnato, Arianna Berta, Francesca Biffo, Francesca Bonura, Elisa Costantino, Desiree D’Alì, Cecilia Flocco, Diana Fodor, Giulia Garzia, Sharon Gazzera, Francesca Guarino, Melissa Marangon, Laura Marchino, Valentina Marmo, Vittoria Morino, Laura Podratz, Eleonora Porro, Valentina Rovere, Enrica Tibaldi

e con la partecipazione straordinaria di Emanuela Busso nella parte di Euridice e di Alessio Romano nella parte del Messaggero.

Regia Vincenzo Santagata
Coreografie Donatella Poggio
Musiche Vincenzo Santagata
Scenografie Teatro delle Dieci
Luci e audio Michele Ravera
Costumi La Soffitta e sartoria del Liceo
Coordinatrici progetto teatro Maria Cristina Menghi e Antonella Viassone
Organizzazione Barbara Tortora
Direzione artistica Massimo Scaglione

Si ringraziano:
il Comune di Bra e il Direttore del Politeama Boglione Sig. Giuseppe Manassero per la disponibilità del Teatro, il Sig. Gianfranco Ferrari per l’assistenza tecnica.

In ricordo di Elena Reinero.

Sofocle, tragediografo ateniese del V secolo a.C., mette in scena per la prima volta Antigone nel 442 a.C. . La tragedia appartiene, insieme all’Edipo re e all’Edipo a Colono, al ciclo dei drammi tebani che descrivono la drammatica sorte di Edipo e della sua discendenza. Il dramma che rappresentiamo inizia con lo scontro mortale tra i due figli di Edipo, Eteocle e Polinice, che si uccidono a vicenda per la spartizione del potere. La battaglia attorno a Tebe è appena terminata: i due cadaveri giacciono a terra, ma il re Creonte sancisce che il corpo dell’usurpatore Polinice resti insepolto nel disonore, pena la morte. A questo punto inizia il dramma di Antigone che, nonostante la sorella Ismene le neghi ogni aiuto, decide di contravvenire da sola al divieto rendendo l’estremo onore funebre al cadavere del fratello. Scoperta e condotta al cospetto di Creonte, dopo una fiera difesa delle motivazioni che l’hanno guidata, viene arrestata e condannata ad essere sepolta viva, nonostante il disperato intervento del suo promesso sposo Emone, figlio dello stesso Creonte.
Il nucleo del dramma sofocleo risiede, quindi, nello scontro tra due volontà e due concezioni del mondo: quella di Antigone, fanciulla fragile fisicamente, moralmente fortissima, di rispettare le leggi non scritte della natura, ma incise indelebilmente nel cuore e quella di Creonte, tesa a imporre la forza dello Stato e della legge scritta. La tragedia consiste in brevi e concisi dialoghi di alta tensione drammatica in cui si fronteggiano, inframmezzati da interventi del Coro, oltre ad Antigone e Creonte, le due sorelle Ismene e Antigone, e il padre e il figlio, Creonte ed Emone. Nessuna parola è superflua in questo testo e non c’è una sola frase che non faccia vibrare qualche corda segreta della nostra anima.
Aristotele sostiene che i personaggi sofoclei mettono in scena non l’uomo com’è, bensì l’uomo come dovrebbe essere. In effetti Antigone è quello che ciascuno di noi vorrebbe o dovrebbe essere: un individuo che lotta per difendere quello che la sua coscienza ha stabilito come giusto. La storia di Antigone è nota, ma ciò che ha giustamente stimolato molteplici chiavi di lettura sono le motivazioni che la inducono a opporsi fino alla morte alla legge della città e a chi ha il potere di emanarla. In un dialogo serrato con il re Creonte sostiene che sua norma di condotta e di vita sono le leggi universali, eterne, non scritte, emanate dagli dei per gli uomini. Ma cosa intende dire Antigone quando parla di leggi eterne e in cosa si concretano? Per l’eroina sofoclea si tratta della fedeltà alla famiglia e del rispetto per i defunti. E per noi figli di un’altra epoca? La risposta sta nell’individuare, nel nostro vissuto quotidiano, norme di comportamento etico, per rispettare le quali occorre, talora, diventare eroi di noi stessi.

Il viaggio della fede. La Cristianizzazione del Piemonte meridionale

 
Il viaggio della fede. 
La Cristianizzazione del Piemonte meridionale: IV-VIII sec.
(Cherasco-Bra-Alba, 10-12 dicembre 2010)

Il convegno sarà incentrato sulle trasformazioni della cultura e della società, dell’insediamento e del paesaggio tra IV e VII/VIII secolo nel Piemonte meridionale, con particolare riferimento agli esiti dell’affermarsi della fede cristiana in città e nelle campagne e alle modalità di relazione (conflitto, convivenza, integrazione) tra la popolazione romanizzata e le popolazioni di stirpe germanica che si sono stabilite nel territorio.
Il convegno si svilupperà affrontando l’analisi delle fonti scritte (storiche, letterarie, patristiche), epigrafiche e archeologiche (luoghi di culto, sepolcreti, manufatti, ambiente).
Il programma completo del convegno si può leggere qui.